La notte tra il 16 e il 17 dicembre 2024 un forte terremoto (magnitudo 7.3) ha colpito le Isole Vanuatu, nel Pacifico occidentale. Erano le 2:47 in Italia, le 12:47 l’ora locale. L’epicentro è stato localizzato in mare, una trentina di chilometri a ovest di Efate, l’isola più grande dell’arcipelago, dove si trova la capitale, Port Vila, una città di 50000 abitanti. Al momento (18 dicembre ore 17) risultano almeno 14 le vittime, oltre a centinaia di feriti, dovuti al collasso di alcuni edifici.
Sebbene questa zone sia molto attiva dal punto di vista della sismicità, terremoti così forti sono piuttosto rari nella regione. La maggior parte di essi è dovuta al fatto che le isole Vanuatu si trovano lungo una zona di subduzione molto attiva, dove la crosta oceanica della placca australiana scivola sotto la crosta oceanica di un’altra piccola placca tettonica (nota ai geologi come placca delle Nuove Ebridi) a una velocità di 8-10 centimetri all’anno. Su questa placca si sono sviluppate le isole vulcaniche di Vanuatu.
Data la magnitudo e la localizzazione del terremoto, il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) ha diramato un’allerta tsunami per le coste prossime all’area epicentrale (alle 01:52 UTC, 5 minuti dopo il terremoto). Uno tsunami è stato effettivamente osservato in diversi mareografi del Pacifico sudoccidentale, infatti il PTWC ha diramato un messaggio di conferma alle 02:21 UTC, circa mezz’ora dopo il primo messaggio. L’ampiezza delle onde non ha tuttavia superato qualche decimetro, per cui l’allerta è stata chiusa alle 3:14 UTC, circa un’ora e mezza dopo il terremoto.
Anche il nostro Centro Allerta Tsunami (CAT) ha seguito l’evolversi dello tsunami, inviando diversi messaggi di allerta (soltanto a una lista interna a scopo di training e di verifica delle procedure del CAT) contenenti anche le letture dell’altezza dello tsunami rilevato dagli strumenti di misura del livello del mare nel Pacifico.
Nella foto si vede la Sala di Monitoraggio Sismico e Allerta Tsunami dell’INGV, con in primo piano la postazione del CAT. Sul monitor di destra si vede il SW in uso al CAT per la localizzazione rapida e il calcolo della magnitudo Early-Est, in cui si vede l’area epicentrale dove si è originato lo tsunami, mentre nel monitor di sinistra si osservano i dati del livello del mare nel Pacifico monitorati in tempo reale dai turnisti del CAT. In primo piano si nota la forma d’onda dello tsunami come visibile al mareografo di Port Vila, sull’isola di Efate. L’oscillazione ha un’ampiezza picco-picco di circa 60 centimetri.
A cura del Centro Allerta Tsunami dell’INGV
Terremoto e maremoto alle isole Vanuatu nell’Oceano Pacifico, 17 dicembre 2024

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