Terremoto M7.4 nel Mar dei Caraibi, 9 febbraio 2025

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Questa notte alle 00:23 ora italiana (le 23:23 UTC, le ore 18:23 alle isole Cayman) un forte terremoto di magnitudo 7.4 (7.6 secondo l’USGS; 7.5 secondo il GFZ tedesco) ha colpito il Mar dei Caraibi, circa 200 km a sudovest di Georgetown, nelle isole Cayman e circa 400 km a ovest della Giamaica.
Data la magnitudo elevata, il terremoto ha fatto scattare l’allerta tsunami per i Paesi circostanti (oltre a quelli già menzionati, Cuba, Honduras, Nicaragua, Messico, Bahamas e altri). Il Pacific Tsunami Warning Center ha inviato il primo messaggio di allerta alle 23:29 UTC, sei minuti dopo il terremoto, stimando una magnitudo di 8.0, molto più forte quindi della stima finale. Alle 23:42 la stima è stata rivista a 7.6 e il messaggio di allerta ridimensionato, ma mantenuta attiva per i Paesi più prossimi.
Anche il Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’INGV ha analizzato l’evento in tempo reale, pur non essendo nella sua area di competenza (che è limitata al Mediterraneo). A scopo di training e verifica delle procedure viene infatti effettuato il monitoraggio dei terremoti a scala globale.
L’allerta è rientrata dopo circa due ore e mezza, senza che si sia verificato uno tsunami importante (solo alcuni centimetri osservati in alcuni dei mareografi del Mar dei Caraibi). Questo è dovuto al fatto che il terremoto è avvenuto lungo una faglia trascorrente, ben nota (vedi figura) e in effetti il meccanismo focale dell’evento mostra un piano orientato circa est-ovest che coincide con la faglia conosciuta. I terremoti trascorrenti hanno la caratteristica di provocare uno spostamento principalmente laterale dei due lembi della faglia, mentre è il movimento verticale del fondo del mare quello che può generare uno tsunami.

A cura del CAT-INGV.

Terremoto M7.4 nel Mar dei Caraibi, 9 febbraio 2025


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