Terremoto in Marocco, aggiornamento del 12 settembre 2023

Il terremoto di magnitudo Mw 6.8 che ha colpito le zone interne del Marocco l’8 Settembre si è originato lungo l’Alto Atlante, un catena montuosa a doppia vergenza che si è iniziata a formare nel Cenozoico, dall’inversione tettonica di un bacino estensionale pre-esistente. 

Schema geologico strutturale semplificato dell’area dei Monti dell’Atlante (figura tratta da Lanari et al., 2020). La stella rossa indica l’epicentro del terremoto dell’8 settembre 2023, ore 22:11 UTC, di magnitudo momento 6.8.

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Il terremoto è avvenuto con un movimento principalmente compressivo consistente con la deformazione a grande scala della catena dell’Atlante (Lanari et al., 2020). A breve distanza dall’evento e a causa della minor quantità di dati in tempo reale disponibili è ancora difficile definire univocamente il piano di faglia lungo il quale il terremoto si è sviluppato, ma dalle indicazioni la soluzione più probabile sembra essere una faglia ad alto angolo nord immergente. L’angolo di circa 70° è decisamente alto per un terremoto compressivo ma consistente con la tettonica da inversione di faglie normali pre-esistenti, motivo strutturale generale della catena. Sarà sicuramente motivo di intensi studi, anche se val la pena ricordare che altri eventi compressivi anche forti sono stati spiegati con una simile inversione tettonica (vedi il terremoto di El Asnam del 1980, Chiarabba et al., 1997). 

Le origini del terremoto sono da ricercare nella complessa interazione che esiste tra la convergenza tra Africa ed Europa e lo sviluppo della catena dell’Atlante. Le basse velocità alle quali avviene questa convergenza (4 mm/yr) comportano che la fascia di deformazione non è solo concentrata al limite di placca ma si estende anche a notevole distanza per l’interazione di diversi processi e in funzione di come gli sforzi vengono trasmessi nella litosfera. I bassi valori di deformazione sono consistenti con il carattere non frequente di eventi così grandi lungo l’Atlante e dalla mancanza di indicazioni storiche a riguardo. Questo aspetto pone un forte accento su come sia necessario integrare diversi tipi di dati per definire al meglio il quadro della pericolosità sismica.

L’evoluzione della sequenza

Fino a questo momento (dopo circa 80 ore dalla scossa principale) sono state registrate poco più di 85 scosse nell’area, di cui solo una ha superato magnitudo 4. Si tratta della prima replica, avvenuta dopo circa 20 minuti e che ha avuto una magnitudo 4.5. Il sito web che mostra, al momento, il maggior numero di localizzazioni in Marocco è quello dell’Instituto Português do Mar e da Atmosfera  (https://www.ipma.pt/en/geofisica/sismicidade/). 

Distribuzione delle scosse verificatesi dall’8 settembre 2023 a oggi.
Andamento nel tempo delle repliche dall’8 settembre 2023 a oggi.

La stazione della rete Mednet posta a Rabat ha registrato la scossa principale, come mostrato nella figura seguente. Si nota il grande picco del terremoto di magnitudo 6.8, seguito dopo circa 20 minuti dalla scossa di magnitudo 4.5. L’orario è misurato in secondi a partire dalle ore 22:00 UTC. La distanza tra l’epicentro e la stazione è di 356 km.

Registrazione della stazione Rabat (RTC) della rete Mednet a partire dalle ore 22:00 UTC dell’8 settembre 2023 (elaborazione di Davide Piccinini, INGV-Pisa).

L’analisi dei dati satellitari

E’ in corso l’elaborazione delle immagini satellitari al fine di meglio definire la sorgente del terremoto e il campo di spostamento. I risultati saranno oggetto di un ulteriore post.

 

A cura di Claudio Chiarabba, direttore del Dipartimento Terremoti dell’INGV.

 

Bibliografia

Chiarabba, C., Amato, A., Meghraoui, M., 1997. Tomographic images of the El Asnam fault zone and the evolution of a seismogenic thrust- related fold. Journal of Geophysical Research B: Solid Earth, 102 (11), pp. 24485-24498. https://doi.org/10.1029/97JB01778

Lanari, R., Faccenna, C., Fellin, M.G., Essaifi, A., Nahid, A., Medina, F. and Youbi, N., 2020. Tectonic evolution of the western high Atlas of Morocco: oblique convergence, reactivation, and transpression. Tectonics, 39(3), p.e2019TC005563. https://doi.org/10.1029/2019TC005563


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