Mappa dei terremoti avvenuti in Italia e nelle aree limitrofe dal 1 al 31 dicembre del 2024.
Sono stati 1147 gli eventi localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dal 1 al 31 dicembre 2024, un numero in leggera diminuzione rispetto allo scorso mese di novembre con una media che scende a poco più di 37 terremoti al giorno, mantenendosi tra i valori più bassi del 2024. Dei 1147 eventi registrati, 139 terremoti hanno avuto una magnitudo pari o superiore a 2.0 e soltanto 14 magnitudo pari o superiore a 3.0.
In questo ultimo mese dell’anno, sono stati due i terremoti che hanno avuto una magnitudo uguale o superiore di 4: l’evento del 9 dicembre, ML 4.1, localizzato in Slovenia (risentito leggermente anche in alcune aree del Friuli Venezia Giulia) e l’evento del 23 dicembre, ML 4.0, nel Mar Tirreno meridionale con una profondità ipocentrale di oltre 200 km. Sono state, inoltre, registrate a dicembre alcune sequenze sismiche con eventi di magnitudo non elevata come quella nell’area di Roccamonfina, in provincia di Caserta e nei pressi di Montevago, in provincia di Agrigento.
In particolare nell’area del Roccamonfina sono stati registrati alcuni terremoti superficiali che, per questa loro caratteristica, sono stati risentiti dalla popolazione nonostante la maggior parte abbia avuto magnitudo inferiore a 2.0. Il terremoto più forte è avvenuto il 9 dicembre 2024 alle 07:33 ora italiana, di magnitudo Mw 3.6 (ML 3.5), ed è stato localizzato ad una profondità di circa 2 km. Gli eventi successivi sono avvenuti tra il 9 e il 14 dicembre e sono stati tutti più piccoli, con magnitudo compresa tra 1.7 e 2.7.
A questo link si trova l’estrazione dal portale terremoti.ingv.it di tutti gli eventi sismici avvenuti in Italia e in aree limitrofe nel mese di dicembre 2024.
Ricordiamo che tra pochi giorni verrà pubblicato su INGVterremoti.com lo SPECIALE sui terremoti del 2024, con le analisi della sismicità e delle principali sequenze sismiche registrate lo scorso anno.
Le mappe, insieme ad altri prodotti del monitoraggio, sono disponibili sul sito dell’Osservatorio Nazionale Terremoti e sul Portale Web dell’INGV.

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