Mappa della sismicità strumentale dell’area di interesse. La stella indica la localizzazione del terremoto del 22 maggio 2025 alle ore 5:19 italiane
L’area interessata è inserita nella regione dell’arco ellenico, la cui complessità tettonica è dominata dalla subduzione e collisione di tre grandi placche, Africa, Eurasia ed Arabia, lentamente convergenti, che hanno coinvolto nell’interazione un mosaico di placche minori. In particolare, Creta si colloca nella parte superficiale dell’arco ellenico, una regione in cui la placca africana subduce sotto quella euroasiatica ed in cui sono avvenuti storicamente eventi con valori di magnitudo fino ad 8. In particolare nella figura successiva si vede come l’evento sismico del 22 maggio 2025 sia relativamente vicino agli epicentri dei forti terremoti del 1812 (Mw 7.5), 1859 (Mw 7.7) e 1887 (Mw 7.2).
Mappa della sismicità storica dell’area di interesse. La stella indica la localizzazione del terremoto del 22 febbraio 2025, alle 05:19 IT. La figura mostra i terremoti avvenuti nel passato (Stucchi et al., 2013. The SHARE European Earthquake Catalogue (SHEEC) 1000–1899. Journal of Seismology, doi: 10.1007/s10950-012-9335-2. https://doi.org/10.6092/INGV.IT-SHARE-SHEEC.1000-1899). La dimensione e il colore dei quadrati sono proporzionali alla magnitudo del terremoto.
Di seguito un grafico che mostra le onde del terremoto che arrivano nel tempo a diverse distanze dalle stazioni, poste lungo l’asse orizzontale a distanza crescente dall’epicentro. L’asse verticale indica il tempo in secondi dal momento della nucleazione del terremoto. Ogni linea verticale, composta da piccole oscillazioni nere, è il segnale registrato da una stazione sismica. La linea rossa rappresenta l’arrivo previsto per le onde P (le più veloci), mentre la linea blu indica l’arrivo delle onde S.
Questo grafico (record section) mostra come le onde del terremoto arrivano nel tempo a diverse distanze dalle stazioni, poste lungo l’asse orizzontale a distanza crescente dall’epicentro. L’asse verticale indica il tempo in secondi dal momento della nucleazione del terremoto. Ogni linea verticale, composta da piccole oscillazioni nere, è il segnale registrato da una stazione sismica. La linea rossa rappresenta l’arrivo previsto per le onde P (le più veloci), mentre la linea blu indica l’arrivo delle onde S. Il riquadro rosso verticale sottolinea come la stazione italiana più vicina sia SCTE (Santa Cesarea Terme, LE) a circa 800 km di distanza. (da Palombo B., T. Ninivaggi, R.Cogliano, R. Moschillo, L. Falco, S. Mazza e G. Selvaggi. RecSec: una applicazione web per la consultazione delle Record Sections dei terremoti euro-mediterranei, Rapporti Tecnici, 2022.)
Nonostante la distanza, l’evento è stato risentito anche in Italia, in particolare, in Puglia, Calabria e Sicilia, come dimostrano i questionari finora compilati su https://www.hsit.it/ (più di 900 compilazioni alle ore 15:29).
Mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione degli effetti del terremoto sul territorio come ricostruito dai questionari on line. La mappa contiene una legenda (sulla destra). Con la stella in colore viola viene indicato l’epicentro del terremoto, i cerchi colorati si riferiscono alle intensità associate a ogni comune. Nella didascalia in alto sono indicate le caratteristiche del terremoto: data, magnitudo, profondità (Prof) e ora locale. Viene inoltre indicato il numero dei questionari elaborati per ottenere la mappa stessa.
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